1) Respirazione Alta
È la respirazione più superficiale e sicuramente quella più scorretta da un punto di vista fisiologico. Durante l’inspirazione si sollevano le spalle, il petto e le clavicole grazie alla contrazione dei muscoli cervicali e intercostali alti, sollecitando in maniera anomala ed esagerata collo, spalle e zona sternale.
La respirazione alta è decisamente la più scorretta e svantaggiosa per il nostro corpo in quanto esige il massimo sforzo per ottenere
il minimo beneficio.
Un grande sforzo per introdurre una minima quantità d’aria e solo nella parte alta dei polmoni. Questo tipo di respirazione è molto comune in occidente tra le persone comuni ma anche tra professionisti come cantanti, avvocati ecc... e viene praticata per lo più per ignoranza. Molti disturbi e malattie agli organi vocali possono essere ricondotti a questo tipo di respirazione che causano la voce rauca in permanenza e,
sul lungo termine, anche danni alle corde vocali, inoltre portano il soggetto a respirare escluivamente con la bocca.
La respirazione alta è quella che favorisce e provoca l’insorgenza di agitazione, ansia e confusione mentale, perché il respiro non è solo legato alla fisiologia del corpo ma anche a quella della psiche. Infatti la respirazione esprime ed influenza l’aspetto emozionale, lo stato mentale e tutta la dimensione psichica della persona. Così come lo stato psichico e mentale influenza la respirazione, quest’ultima può influenzare la nostra mente, le nostre emozioni anche quelle più profonde.
2) Respirazione Media
Questo tipo di respirazione è conosciuto in occidente come respirazione intercostale. Nella respirazione media l’addome si contrae,il diafframa sale, le costole si alzano un poco ed il petto si dilata parzialmente. Sebbene sia un poco migliore e meno difettosa della precedente, in quanto un poco più profonda, risulta non essere ancora ottimale in quanto la ventilazione avviene solo nella parte più alta dei polmoni.
3) Respirazione Bassa
Questo metodo di respirazione è di gran lunga migliore rispetto ai due precedenti. In occidente è chiamata con nomi diversi, respirazione diaframmatica, addominale, profonda ecc...
La respirazione bassa è stata largamente divulgata e consigliata al posto dei metodi difettosi e dannosi già menzionati. Essa ,infatti, impiega una maggiore quantità di aria rispetto ai 2 metodi già visti e molte autorità occidentali la riconoscono come la migliore e la più completa. Tuttavia gli Yogi sanno che questo metodo non è che una parte del sistema da essi impiegato nei i secoli e cioè quello della respirazione completa. È necessario pertanto conoscere i principi della respirazione bassa per poter avere un’idea chiara della respirazione yogi. Gli Yogi, infatti, conoscono da moltissimo tempo un metodo migliore, ma pochi ricercatori occidentali ne hanno riconosciuto la validità.
Il difetto di tutti i metodi di respirazione menzionati finora consiste nel fatto che nessuno di essi consente l’uso completo dei polmoni. La respirazione alta impiega solo la parte superiore dei polmoni, quella media impiega solo la parte media e una porzione di quella superiore, quella bassa soltanto la parte inferiore e la parte media. È evidente che un metodo che impieghi tutto lo spazio polmonare è preferibile a quelli che ne impiegano solo alcune parti, in quanto permetterà all’uomo di assorbire ossigeno in maggiori quantità e di immagazzinare una maggiore quantità di Prana. 4) Respirazione Completa Yogi La respirazione completa yogi contiene tutto ciò che vi è di positivo nell’alta media e bassa respirazione, senza le loro peculiarità negative. Questo metodo di respirazione impiega tutto l’apparato respiratorio,cioè ogni parte dei polmoni, e tutti i muscoli respiratori (diaframma, pettorali, intercostali ecc...) ricavando il massimo beneficio con il minor consumo di energia. La Respirazione Completa Yogi o Purna Pranayama è la base di tutta la scienza yogi della respirazione. La parola “Purna” esprime il concetto di “perfezione”, perché è considerata la respirazione ideale, grazie alla quale è possibile sfruttare al massimo la nostra capacità polmonare. “Pranayama”, a sua volta, è un termine sanscrito composto da “Prana” (che significa “Energia o Soffio Vitale”) e “Ayama” (che può essere tradotto come “contenimento”). Dunque il Pranayama è il “Controllo dell’Energia Vitale” ed è una vera e propria Disciplina complementare allo Yoga.